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L'ESPERIMENTO

Part I sent by plant742002 and uploaded on data 21/March/2004 20:15:06


Incontrai Alessia in facoltà verso la metà di giugno, la vidi in lontananza camminare con passo svelto nel corridoio semideserto con in braccio un pacco di fascicoli e cartelline varie, con gli occhiali da vista da professoressina leggermente calati sulla punta del naso, dietro i quali i suoi occhioni marroni fissavano un punto in fondo al lungo corridoio dell’università.

Il rumore dei suoi tacchi rimbombava tra le pareti dell’atrio ed io da buon amante delle estremità femminili non potei fare a meno di abbassare lo sguardo per ammirare gli eleganti movimenti dei suoi bellissimi piedi.

Conoscevo Alessia da parecchi anni, anche se non ci eravamo mai frequentati molto, era la sorella maggiore di una mia amica e mi era sempre rimasta impressa per i suoi modi di fare molto diretti ed alla mano, a volte persino imbarazzanti soprattutto perché era una bellissima ragazza.

26 anni (la mia età), occhi marrone scuro, capelli castani lisci fino alle spalle, un sorriso disarmante, non era molto alta ma il suo fisico era perfettamente proporzionato, con delle bellissime gambe da atleta, tornite e sempre abbronzate, un fondoschiena perfetto un seno di una terza molto abbondante, ed infine delle mani e dei piedi sempre ben curati e perfettamente smaltati.
Devo dire che il suo aspetto fisico unito ad i suoi modi da sbarazzina la rendevano una delle ragazze più ammirate della facoltà.
Mentre continuavo a fissarle le gambe non mi ero accorto che mi era praticamente davanti e stava salutandomi sorridendo.

“ehi…ciao Marco”
io sobbalzai e imbarazzatissimo le risposi
“oh ciao Alessia, come va’? che fai di bello?!” (banale come non mai!)
“Benissimo …sai mi sono laureata tre mesi fa e adesso sto conducendo un esperimento qui in facoltà insieme ad una mia amica, sai sono diventata assistente del Professore e devo darmi da fare…tu che mi dici ?!”
“Iooo…bè sono qualche anno fuori corso…sai com’è…ma dimmi dimmi che esperimento state portando avanti ?!”
“Ohh…sai è una cosa un po’ particolare…ci vorrebbero ore per spiegarti tutto…comunque riguarda in parole semplici la miniaturizzazione di materia organica”
“Vuoi dire tipoooo…rimpicciolire le cose?!”
“Esattamente!”
mio Dio!!! Stavo per svenire!!

Dovevo assolutamente saperne di più, da buon appassionato e visitatore fisso di siti sulla macrofilia e sulle gigantesse, le parole di Alessia suonavano dolci come il miele per le mie orecchie.
“Interessante” dissi cercando di mantenere un minimo di controllo sulle mie facoltà mentali primarie “non è che potresti spiegarti meglio…come funziona ‘sta cosa?!”
“te l’ho detto è lungo da spiegare…guarda facciamo così…vieni con me al laboratorio che te lo faccio vedere direttamente se ti interessa così tanto!” ovviamente la mia risposta fu istantanea ed affermativa, e così ci incamminammo per i corridoi deserti dell’università.
Lei mi camminava davanti con passo svelto e deciso, io da dietro seguivo con lo sguardo ogni più piccolo movimento delle sue abbronzatissime gambe e dei suoi piedini, credo un 38, calzati in dei sandali neri con un tacco non molto alto, ma che lasciavano praticamente nudo tutto il dorso e le dita delle sue stupende estremità.

Notai che i suoi talloni erano perfettamente lisci e senza il minimo segno di calli o duroni, ed il movimento delle sue lunghe dita smaltate alla francese era a dir poco eccitante.
I suoi alluci erano il pezzo forte dei suoi piedini, erano semplicemente perfetti, forse un po’ troppo grandi rispetto alle altre dita, tanto che uscivano fuori dai sandali, ma con l’unghia lunga e perfettamente liscia…da sballo!
Arrivammo al laboratorio, posò il fardello di libri e fascicoli facendoli cadere pesantemente sulla scrivania buttandosi poi sulla sedia sbuffando.

“mamma mia! ‘sto cavolo di esperimento mi sta facendo impazzire! Fortuna che almeno sembra che funzioni !”
io mi guardavo intorno e vidi infondo alla stanza in treppiedi sul quale era poggiata una specie di fotocamera digitale, e mi domandai se non fosse proprio quella la macchina per rimpicciolire.

“Allora” le dissi “fammi vedere come funziona sta cosa và!”
“sì sì va bene …un attimo!…ma che cavolo te ne frega a te poi di ‘sta cosa!” si alzò un pò scocciata dalla mia impazienza, prese la sedia e la pose su di un cerchi disegnato a terra di fronte alla piccola macchina sul treppiedi.

“Allora guarda qua, basta premere questo bottone dopo aver impostato le dimensioni dell’oggetto che si vuole rimpiccoliree…e….voilà!…il gioco è fatto” premette il bottone sulla macchinetta e vidi un sottilissimo raggio fuoriuscire dall’obiettivo, e colrire la sedia che istantaneamente divenne la metà più piccola!

“oh mmerda! Non è possibile!”
esclamai fissando la piccola sedia vicino a me e toccandola incredulo e basito da quella che avevo appena visto con i miei occhi!
“Allora che ne dici ?! funziona bene eh?!”
“S..s..sì, è incredibile! Ma non dirmi che funziona anche sugli esseri viventi?”

“Bhè…non dovrei dirtelo…maaa…sì, gurda “
aprì un cassetto della scrivania  e tirò fuori un piccolo contenitore trasparente, lo aprì e mi mostrò il contenuto con un sorriso soddisfatto.

All’interno del contenitore si muovevano delle cosine bianche grandi meno di un centimetro, sembravano dei piccoli vermicelli, ma avvicinandomi di più vidi con mio grande stupore che si trattava di topi da cavia piccolissimi!
“N..n..non posso crederci! Sono dei t-t-opini quelli?!”
“Sì…proprio così! Spero che tu non vada a raccontarlo in giro eh?! Se non ti faccio diventare come loro! AHAHAHA!”
Sbottò a ridere divertita, ma io al suono di quelle parole mi sentii eccitato come uno scolaretto…il solo pensiero di trovarmi rimpiccolito nelle mani di Alessia mi faceva letteralmente trasalire dall’eccitazione!

Continua...


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