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La pedicure

Part I sent by Packy and uploaded on data 15/February/2003 21:18:38


Il pomeriggio era splendido, avevo avutofortuna, a prendermi la giornata libera, infatti giravo a zonzoin città finché non entrai in un pub, ordinai una birra frescae mi rilassai, all'improvviso la mia attenzione cadde su unabella ragazza, la quale mi guardò e mi salutò mimando la parola"ciao" con le labbra, non era una fisionomiasconosciuta, volli a tutti costi sapere chi era o meglio capirechi mi ricordava, mi alzai e mi diressi da lei, mi avvicinai e lechiesi- Scusa ma ci conosciamo?- e lei- Non ti ricordi più? Masi al liceo...- non la lasciai finire e sorpreso dissi- Ma siClaudia...- le avevo fatto il filo, ora aveva i capelli coorti eli aveva tinti è per quello che non la riconobbi al primoistante, la discussione s'intensificò, io mi ricordavo che leiera una gran stronza con i suoi ragazzi, si divertiva a prenderliin giro, a far credere loro chissà cosa e poi tutto finiva inuna bolla di sapone, in ogni caso la discussione s'animò, con lesolite frasi di circostanza parlando notai che lei era ancoraaffascinante, oggi indossava delle splendide scarpe con il taccoa spillo, collant autoreggenti, infatti lo capii perché sedutanella poltroncina anche grazie alla mini gonna che indossava nonpotei fare a meno di vederle, il tutto era esaltato da unasplendida camicetta in seta blu scuro, il suo viso era celestiale,i suoi piedi mi facevano impazzire, venni colpito quando mi dissedi cosa si occupava ora- Si ora ho aperto di recente un studio dibellezza e in particolare mi occupo oltre che di manicure anchedi pedicure, sai io ti ci vedo a lavorare da me, o si che ti civedo, per uno che ama i piedini delle signorine come te potrebbeessere interessante e intrigante, non trovi?- io erocompletamente rapito dalle sue parole e le dissi- Come? Io? Macosa potrei fare? Anche se l'idea mi attira, e poi...- venniinterrotto da lei che mi disse- Tu oggi hai libero suppongo,vieni ti mostro lo studio, è qua vicino, apro tra mezz'ora, eoggi se vuoi per cominciare ti lascio in sala d'aspetto, tiattira l'idea?- io risposi- Sarei stupido, visto che hai capitocosa anche mi piace delle donne.

- Il fatto che al liceo mi aveva preso ingiro, non me ne fregava più, cosa Claudia mia aveva proposto eraeccitante, arrivammo in studio era al secondo piano di unavecchia casa nel settore storico della città, il pavimento erain legno, era tutto antico ma ben curato, oserei dire di classe,la segretaria o meglio, era giovanissima, credo fosse unaapprendista, capelli biondi, vestitino completo rosso, pocotrucco, ma ai piedi calzava delle splendide scarpette con unleggero tacco. Claudia mi presentò e poi andammo nel suo studio,un volta dentro mi disse- Senti è molto che non ci vediamo, e soche tu serbi ancora rancore per alcune storielle sentimentali delliceo, e non posso biasimarti sai, però oggi voglio proportiqualche cosa di veramente eccezionale per te..- io la guardai, egiuro, lungi da me di rammentarmi quei fatti sentimentali delliceo le dissi- Su dai non far così, sono passati quasi diecianni...ma continua, cosa stavi dicendo..- e lei continuò- SentiGiorgio, io so che a te piacciono i piedini se no non saresti qua,giusto?- io- Bhe chiaro..- e lei continuò- Io posso farti viverefantastiche avventure qua nel mio studio e non solo, immaginasolo per un attimo di essere piccino non più di 6 o 7 centimetrie di essere al cospetto di una gigantesca signora che sta lanella sala d'aspetto e che vedendoti si toglie una scarpina e tiordina di massaggiargli il piede...cosa mi rispondi a taleipotesi?

- io allibito in quanto era talmenteirreale la situazione che sorrisi, ma poi un attimo diriflessione e le risposi consapevole che tale ipotesi eraunicamente il frutto della sua fantasia- Certo, sarebbe veramentefantastico, ma lo sai bene...- venni interrotto da lei- Non locredi possibile, allora facciamo un patto io posso renderlopossibile, ci stai?- io ero incredulo e le dissi per stare algioco- Si va bene, ma se mi riduci così, chi mi dice poi che mifai ritornare normale?- Claudia rispose- Senti io finisco alle 18.00,ora sono quasi le 14.00 e sto per aprire, finito la giornata tiriporto normale, ci stai?- io- O.k, cosa devo fare?- Claudia-Niente di particolare, andiamo nell'altra stanza che è subitofatto -, era un piccolo ambulatorio, c'erano svariateattrezzature dopo di che mi disse- Ora vai contro la parete, eresta fermo.- io obbedii e lei mi puntò contro una specie dipenna colore metallo argenteo, io sorridevo in quanto ritenevoche tutto quello che mi aveva raccontato erano balle,improvvisamente un bagliore, mi sentii precipitare, ma avevosempre i piedi per terra, riaprii gli occhi, Claudia troneggiasopra di me e iniziò a ridere e poi s'inginocchio davanti a meallargando le gambe dicendomi- Hai visto, che non ci credevi, cheeffetto fa vedermi da li in basso, ora puoi guardare tutto quelloche vuoi..- allungò la mano e mi prese per la maglietta dietroil collo e mi sollevò da terra per alcuni metri e con l'altramano si scostò leggermente gli slip e mi disse toccandola- Tipiace questa, non è vero porcellino?- io ero ancora allibito eincredulo e le dissi- Ehi, ma gli accordi non erano questi! Macome hai fatto.. adesso basta il gioco è bello se dura poco, mistai umiliando, tu al liceo facevi sempre così con i ragazzi liutilizzavi e poi li gettavi via, fammi ritornare normale- leimolto cinicamente rispose- E no carino tu lavori fino alle 18.00e prega che non ci sono gli straordinari, e poi ti faccio tornarenormale, non ti faccio niente, ma sai le mie clienti adorano imiei intrattenimenti eheheh, e poi adesso qua sono io ladirettrice, alta almeno 40 m e che pesa alcune tonnellate ed èmolto, molto più forte di te, rassegnati nelle prossime ore seisottomesso ai capricci di noi donne...ah in sala d'aspetto nonvai così, sai cosa mi piaceva giocare da piccola?- io moltocontrariato risposi- A cosa giocavi, sentiamo!- e lei sorridendo-Adoravo spogliare il Ken della Barbie...

- nel frattempo eravamo ritornati nellestudio, e mi tenendomi sul palmo della mano s'accomodò allascrivania, non posso negare che lei era bellissima, lentamenteiniziò a togliermi la maglietta devo dire che per la sua moleera molto fine, mi toccò il busto con l'indice e sorridendo midisse- Certo che sei mica male, devo dire, ma ora passiamo al piùinteressante fece per allungare le mani e io reagii- No non puoifarmi questo, sei sadica, non te lo permetto..- lei iniziò aridere e mi disse- Via quelle mani, che ora voglio vederti ilpisello.- ero inerme lei senza difficoltà mi sfilò i pantaloni,scarpe calze e pure i boxer, ero nudo sulla sua scrivania altoforse 6 cm e lei davanti a me strafighissima, ma gigantesca, epoi mi ordinò- Ora girati, fatti vedere, ehi sai che sei bellorobusto, credo che le mie clienti andranno matte per te. Io lechiesi- O.k, ho capito non stavi scherzano, effettivamente illavoro che mi si prospetta deve essere mica male, ma come mipaghi, cioè cosa mi dai in cambio?- Claudia rispose- Certo deveessere pagato è giusto, ti pagherò in natura, ne avrai quantane vuoi stanne certo eheheheh!-, mi stava sballottando nella suamano gigantesca e io gli chiesi- Ma allora significa che ora nonmi lascerai più andare?- e lei- Ma no! Cosa hai capito, ti tengocosì fino a questa sera alla chiusura dello studio, e poi tifaccio tornare normale, io sono convinta che ti piacerà questaesperienza, in ogni caso se sapevo che avevi un coso così inmezzo alle gambe di avrei coltivato meglio al liceo, ma ora tiporto in sala d'aspetto, tra poco arriva la mia prima cliente.

- Uscimmo dallo studio e m'appoggiòsulla scrivania della giovane segretaria, la quale vedendomi cosìpiccino sorrise, evidentemente non ero il primo a passare sottoil giogo di Claudia, suonò il telefono e mentre Claudia si eradistratta nella conversazione, venni raggiunto dalla manina dellasignorina, e mi portò davanti al suo enorme candido visino e midisse- Ciao, io sono Lara, e adoro gli omini piccoli piccoli,senti vuoi provare qualche cosa di particolare?- io completamenteindifeso annuii e lei con disinvoltura restando seduta si tolseuna scarpina e me la porto davanti a me, dal mio punto di vista ecosì vicino, vidi che l'interno era consumato e non potei fare ameno di sentire il tremendo odore, infatti istintivamente fecicome voltare via la faccia, Lara sorrise e mi avvicinò di più emi getto all'interno, le pareti sembravano unte, erano umide ecalde e l'aria giù in fondo era quasi resa irrespirabile, leicon facilità mi costringeva in quella posizione praticando unaleggera pressione con il suo indice sul mio culo, finalmenteClaudia terminò la conversazione al telefono e si voltò versola mi seviziatrice dicendogli- Ehi, ma cosa fai eheheh, ti staidivertendo o sbaglio, devo dire che tutti i nostri amichettifiniscono nelle tue scarpine, ti diverte questo non è vero?- eLara- Certo adoro fargli subire il mio profumino...- erivolgendosi a me mentre mi aveva fatto uscire e riposto sul suopalmo mi disse- ..non è vero piccolino, ti è piaciuto il miodeodorante personale? Ti leccherei tutto solo per sentirti quantoodori di me mhmmm.-, dopo questo attimino ludico della giovanesegretaria Claudia mi pigliò e mi portò finalmente in sala d'aspettodicendomi- Bene ora stai li sul tavolino, che tra un attimoarriva la prima cliente, e posso dirti che le signore che vengonoal pomeriggio sono quelle che hanno i piedini più sudati, su dainon fare quella faccia, dopo tutto a te i piedi femminilipiacciono, me lo hai detto tu, ti divertirai, vedrai eheheh...

- improvvisamente il campanello dellaporta d'entrata, e Claudia- ...ah ecco bene ti saluto e buonlavoro, ciaooo.- uscì dalla stanza e la porta si chiuse. Iorestai solo su quel tavolino tipico di una qualsiasi sala d'aspetto,nella stanza c'erano due tavolini, uno era quello dove vi ero io,ed sopra non vi era niente, chiunque fosse entrato non avrebbepotuto non vedermi, e sull'altro vi erano riviste e i soligiornali, pensai la possibilità di scendere nel tentativo dinascondermi, ma non era possibile ero almeno ad una decina dimetri da terra, e poi sotto sotto ero curioso di provare quellasensazione di umiliazione inflittomi da qualche bella signora osignorina, non posso nascondere però la una certa miapreoccupazione, in effetti non sapevo a chi sarei caduto in mano,cioè non sapevo sotto quali piedi sarei finito nel pomeriggio,piedini gentili o arroganti? Sentivo all'esterno il vociofemminile che viepiù si faceva più forte e nitido, stavaentrando qualcuno pensai, infatti la porta si spalancò, Larastava invitando la prima cliente a sedersi e nello stesso tempopuntandomi il dito indice diceva- E come vede signora, oggiabbiamo un nuovo passatempo, vi chiamo io e ora buon divertimentoeh eh- la donna stimai aveva forse trent'anni non di più, s'avvicinòa me e mi prese in mano dicendomi- Ciao, io non ho niente controdi te, quindi mi scuserai se adesso mi divertirò ad umiliarti unpoco, sai niente di personale, ma tu sei capitato nel postosbagliato al momento sbagliato, peggio per te, ma è meglio perme, e ora iniziamo subito gli esercizi sadici- mi appoggiò aterra e mentre aveva allargato leggermente le cosce mi ordinò-Leccami la scarpa, la voglio lucida per me ti devi consumare lalingua e non osare smettere e soprattutto non alzare lo sguardosenza il mio permesso...- e lentamente alzando il tono di vocecontinuò- ...hai capito stronzo?- dicendomi così aveva mossoleggermente in avanti il piede davanti a me il quale urtandomi miaveva sbalzato davanti a lei di svariati metri, in quell'occasionela vidi con la sua manina sinistra infilata nello spacco dellasua gonna in pelle, la gonna arrivava al ginocchio, e da quelloche potevo vedere lo spacco arrivava sino alla vita, stavasorridendo con soddisfazione evidentemente la mia sottomissionele arrecava piacere e poi il suo piacere evidentemente venivaamplificato dalla sua mano avida di libido in mezzo alle suegambe.

Il gioco con le scarpe durò ancora peruna decina di minuti, li mi senti umiliato non solo da quellasituazione d'inferiorità, ma anche dagli insulti che fuicostretto a subire. La signora di cui non avevo capito ancora ilnome mi disse- Ora cambiamo, aspetta che tolgo la scarpa, e nonsolo ti tolgo pure anche il collant..- infatti tolse tutto e lidepositò non molto lontano da me, la scarpa lasciava veramenteun gran odore penetrante, ma questo fu annullato dall'immensatitanica puzza di piedi, mi trovavo a non meno di un paio dimetri dalle sue dita, poi mi ordinò- Baciami le dita e poi lecca,ma voglio anche che mi dai una passata in mezzo alle dita, e beneche tu sappia che li è più eccitante..- era frustrante, lastronza si era accesa pure una sigaretta, devo dire che aveva unfar molto volgare, io ero intento a leccare tra l'alluce e l'altrodito, improvvisamente mi sentii bloccato ai fianchi dalle sueenormi dita, io le gridai- Ehi cosa fa, mi sta stritolando...- elei- Su dai urlami la tua disperazione, che mi diverti e oravoglio farti provare le mie calze.- non capii subito ma quando lavidi ad armeggiare con il collant in terra realizzai, se lo stavamettendo e io ero bloccato in mezzo alle sue dita, sentii iltessuto sintetico, l'umidità delle pareti della calza provocataevidentemente dal suo sudore, percepii pure il caldo asfissiantee non da ultimo la puzza acre, io li sperai che non volesse purecalzare le scarpe, m'avrebbe schiacciato come un vermiciattolo,per fortuna no non lo fece, ma mi tenne per almeno un mezz'orettabuona bloccato li, infatti accavallò le gambe e si mise aleggere una rivista, devo dire che non capivo una cosa erapassata quasi un ora e non era ancora stata chiamata, la cosa nonmi quadrava, cominciare a dubitare che si trattasse di uno studiodi pedicure, però forse..., in ogni caso verso le tre e mezzadel pomeriggio entrò l'apprendista per appunto chiamare la donna.la mia seviziatrice mi liberò e si riaggiustò i collant e miprese in mano e mi disse- Bene, e vedrai che la prossima volta cidivertiremo di più..- io la ribadii- Non ci sarà una prossimavolta!- scoppiò una fragorosa risata e mi disse- Si lo so,Claudia di farà diventare normale, ma nessuno di chi conosco cheadorano i piedi femminili rinunciano a farsi ridurre di nuovo,per voi piccoli insulsi esserini di sesso maschile è troppointensa la brama di farvi sottomettere da una femmina, io sonoconvinta che ci ritroveremo e ora mi voglio togliere un sfizio,mhmmm- mi avvicinò alla sua enorme bocca, incurante del fattoche il suo alito da tabagista mi potesse dar fastidio, ad untratto vidi la punta della lingua a passare lentamente a destra ea sinistra in modo provocante, io le dissi- Ehi cosa hai in mente?-e lei- Come non lo hai capito, una passatina non te la toglienessuno.. SLURP, SLURP, SLURP.. wow adesso si che fai schifo..eheheh... sei anche tutto rosso di rossetto eheheh.

- la provocante signora fu accompagnatafino alla porta dello studio di Claudia dalla giovane segretaria,la quale mi prese in consegna, e mi mise nella tasca del suovestito come fossi un fazzoletto, a quel punto cominciai adubitare sulla sincerità di Claudia in relazione a quanto miaveva fatto, da quella posizione non feci a meno di udire tuttala conversazione tra la cliente e Lara, infatti quest'ultima lechiese- Allora, è stato bravo, ne è valsa la pena?- e l'altra-Si devo dire che questa volta Claudia a fatto centro, ora glidico che la prossima volta che ne ha un altro di chiamarmi, e poientro nello studio della pedicure, io invece stavo lottando perrespirare infatti mentre stava evidentemente arrangiando gliultimi incarti amministrativi io mi trovavo ancora pressatocontro la cosca di Lara la quale forse perché si era dimenticatao perché se ne fregava anche mi aveva dimenticato nella suaenorme tasca, ad un certo punto io provai a gridare, e esclamò-Ohhh scusa...- e ridendo- ..ti avevo dimenticato, ma fai proprioschifo, forse un bel bagno prima arrivi la prossima cliente nonti fa male. Mi portò in bagno e venni lasciato su una spugnagialla che galleggiava nel lavabo, mi trovai cosparso di shampooe poi mi disse- Su dai lavati un poco, non lo faccio io perchého paura di farti male, però devo dirti che sarei tentata.- dopoalcuni minuti- Bene basta e ora in acqua eheheh-, capovolgendo laspugna mi gettò in acqua, venni recuperato e asciugato,ritornammo all'entrata dove vi era la scrivania di Lara e li eragià arrivata la prossima cliente, era elegantissima e a primoacchito poteva avere quarant'anni, un trucco leggero maprovocante, capelli mori lunghi fino ai fianchi, tenuti assiemeda un fiocco, tailleur rosso, magliettina beige, portava moltigioielli e non da ultimo non potei fare a meno di notare lasplendida silhouette delle gambe, i collant e gli altissimitacchi a spillo, insomma da come vestiva questa poteva essereanche una contessa, mi adocchiò subito e rivolgendosi a me disse-Ciao, ma chi sei tu, così carino..- non lasciandomi nemmeno iltempo di rispondere m'afferrò e mi sollevò fino all'altezza deisuoi splendidi occhi e continuò- ...senti ora vieni con me insala d'attesa che mi devi fare un piacerino.- devo dire che ilsuo profumo era inebriante, e mi stavo eccitando, la signora nonpoté fare a meno di notarlo e esclamò- Ehi, ma cosa fai, seiveramente un porcello lo sai questo, siete tutti dei porci voiuomini, non v'importa se piccolini, l'importante che sia femminanon è vero, ma non ti preoccupare al tuo cazzo pensiamo dopo,ora voglio farti lavorare piccolo schiavo, s'accomodò in unadelle poltrone e accavallò le gambe e venni lasciato sul suoginocchio, mentre lei armeggiava nella sua borsetta m'allungòuna mano mostrandomi le cinque splendide dita da pianista cheaveva e mi disse- Senti tu ora con questa ovattina intrisa d'acetonemi togli la lacca dalle unghie, e devi finire prima che michiamino, allora...- e io contrariato le risposi- E se io mirifiuto? Cosa mi faresti? Sentiamo?- lei candidamente mi disse-Senti se vuoi passare le prossime ore nel mio reggi, continua afare lo stronzo e se perseveri non è detto che ti metta pure inun altro posticino che si sta pure bagnando, hai capito lasfumatura insetto?- io mi rassegnai e presi l'ovatta intrisa einizia a strofinare, lei con tranquillità lesse, fumò alcunesigarette e fece alcune telefonate, mentre io stavo sudando peradempiere ai suoi ordini. Avevo quasi finito mi mancava il l'unghiadel pollice della mano sinistra, lei guardò l'orologio eranoquasi le cinque e esclamando m'interruppe, mi prese l'ovattina econ un leggerissimo movimento si pulì l'ultima unghia, lei in 5secondi aveva pulito un'unghia mentre io avevo impiegato quasidue ore per farle tutte le altre, mi sentii un coglione, riposele spugnette d'ovatta nella sua borsette e rivolgendosi a me midisse- E ora pensiamo a te, devo pagarti no, scendi dal ginocchioe vienimi in grembo, mettiti comodo e ora inizia a toccartelo chepoi continuo io, mhmm, voglio spremerti per bene, lentamente miomalgrado mi stavo eccitando, fino a tal punto che la gigantescasignora sollevando leggermente gli occhiali esclamò- Wow, cazzosenti lascia continuare me..

- in meno che non si dica mi portò allasua bocca e a contatto con le sue enormi, ma sensuali labbrainiziò a succhiarmelo, devo dire che il suo intento era quellodi succhiarmi solo il pisello, ma indirettamente lei mi stavasucchiando tutto, non avrei mai creduto possibile, la mieccitazione stava aumentando non l'avrei mai creduto possibile,ma effettivamente aveva ragione la signora quando mi diceva,"anche se gigante,l'importante che sia femmina..", nonriuscii a trattenermi e mentre lei continuava a succhiarmi eleccarmi venni, spruzzando in qua e in la, l'esclamazione digioia della mia seviziatrice non tardò ad arrivare- Ohhhh, mache bravo sporcaccione che non sei altro, me ne hai sparatodappertutto, ora dobbiamo pulire, ecco con un fazzoletto di cartacosì...ti è piaciuto spero....-, erano le cinque passate e laporta della stanza s'aprì, la signora mi consegnò nelle mani diLara e prima d'entrare nello studio di Claudia rivolgendosi a medisse- In ogni caso quando vuoi, possiamo ancora incontrarci,sarei ben lieta d'ospitarti a casa mia per il week end...- io unpo' allibito la fissai e lei continuò- ...tu non immagininemmeno quante cosine si possono fare nella privacy delle muradomestiche dove nessuno ti vede, hai capito? Quindi quando vuoinoi esitare chiamami eheheheh, ciao ti aspetto.- la signora entrònello studio di Claudia, Lara, la giovane segretaria alquantosorpresa guardandomi sorpresa mi chiese- Accidenti hai fattocolpo, di solito non fa così, ma cosa gli hai fatto?.. Gliel'haileccata magari?- Io sorpreso dalla domanda risposi- No, no, ma c'èmancato poco credimi!- lei sorridendo disse- Sai, non tistuzzicherebbe l'idea?- io sebbene alquanto incazzato nero, nonfeci a meno di continuare il discorso- Ehi, ma cosa vuoi farmicapire? Senti oggi ne ho già viste tante, e non me la sentireidi trovarmi in quella situazione.- Erano quasi le 18.00 nonaspettavo l'ora che Claudia m'avrebbe riportato alle dimensioninormali, vi posso confessare che il pomeriggio era statoveramente interessante, ma solo il fatto di non poter controllaree gestire la situazione mi ha dato un gran senso d'angoscia efrustrazione, inoltre io ero ancora di dimensioni minuscole e mitrovavo nudo e seduto su una piccola pila di dischetti floppy percomputer riposti sulla scrivania , mentre la mia temporaneatutrice una giovane diciottenne, stava arrangiando le ultime coseprima della chiusura dello studio di pedicure di Claudia, nell'altrastanza evidentemente dal rumorio Claudia aveva o stava per finirecon l'ultima cliente, quindi Lara rivolgendosi a me mi disse- Ehia proposito di leccare, t'avverto fai attenzione, perché Claudiaadora farsela leccare, e adora pure fare tante altre porcate.- ionon feci in tempo a chiedergli cosa intendesse dirmi, perché laporta dello studio s'aprì, usci l'elegante signora e poi aseguire Claudia, la signora m'allungò una mano e mi mostrò leunghie rifatte a nuovo e poi mi disse- Certo che avrei preferitofarmele fare da uno stronzetto come te, ma come ti ho già detto,me lo puoi sempre fare, basta organizzare la cosa con Claudia..-e poi rivolgendosi a Claudia disse inoltre- Hai capito Claudia,per questo servizio, potrei anche pagarti molto bene, quindi abuon intenditore poche parole, bene, grazie di tutto e ciao.

- Claudia alquanto sorpresa s'inginocchiòdavanti alla scrivaniaa me mantenendo il busto eretto, io da li ,fino a portare la sua faccia davanti notai che in quellaposizione aveva allargato le gambecosì facendo la mini gli siera alzata quasi , completamente fino alla vitaveramente sexy,lei sorridendo mi chiese- Ma , facendola apparire cosa gli haifattoora devo riportarti alle tue normali dimensioni, ?Porcellino che non sei altro, senti qua ci sono i tuoivestitinidevi rientrare a casa nudo, eheheh, vorrei , te li deviindossare se non vedertiprima quando ti ho detto che io dapiccina ! Io però devo chiederti un'ultima cosa, ti ricordiadoravo spogliare il Ken della Barbiedetto mica cosa dopo glifacevo, non vorresti , però non ti ho scoprirlointerruppi- SentiClaudia, non posso negare che il ? Non ti stuzzica l'idea? Sai..-io la pomeriggio ludico ora non voglio nemmeno sapere come haifatto e è stato fuori dal comune, ma tanto meno non vogliorestare un attimo in piqueste dimensioni, quindi fammi tornarenormale.- ù in Lei un poperò ti basta una telefonata...e sonosicura che ' delusa, mi disse- Va bene come vuoi, nonresisterailo fai te volontariamente, non potrai lamentarti ,dipende da te, hai capito? Così se con nessunomomentiincredibili, ora vestiti che ti faccio tornare , e ti assicuroche potrei farti vivere normale e poi andiamo a casaterra e poiestrasse di nuovo quell'affare argenteo, un .- fui riposto abagliore e mi ritrovai di nuovo normale ovvero con la mi staturadi 1,70, le fissai tutte e due, notai in loro un espressione comefossero preoccupate della mia possibile reazione di rabbia, manon fu cosFinalmente, ehi, ma cosa avete tutte e due, devoringraziarvi, mi ì infatti dissi loro sorridendo- avete fattopassare degli attimi veramente stupendi, e scusate la battuta..siete state grandi eheheh, comunque Claudia visto che sei statacorretta con me, forse ti telefono, devo smaltire prima questa...-.

Uscimmo dallo studio e andammo ognuno perla nostra strada.

Continua...



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