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La scelta

Part V sent by Jryan^ and uploaded on data 15/February/2003 21:31:36


Le tre mi videro e indietreggiarono senzasedersi; una di loro esclamò :<< ma che è?>> Liviaallora ci presentò :<< Silvia , lui è Riccardo; Riccardo,lei è Silvia !>> io salutai con un cenno la biondina chesi chinò per guardarmi ; lo stesso fece la ragazza di colore cheLivia mi presentò subito dopo :<< Riccardo lei è Amy, Amy, Riccardo.>> le due mi osservavano stupefatte dicendo abocca aperta :<< ma è incredibile. è piccolissimo!>>io le guardavo con un tiepido sorriso , abbastanza preoccupatodalla situazione : non mi era mai capitato di trovarmi in mezzo acosì tante gigantesse. Silvia mi teneva addosso i suoi occhiazzurri , il suo viso grazioso nei lineamenti era incorniciatodai lisci e splendenti capelli biondi che le scendevano sullespalle; indossava un top rosa e una minigonna bianca , mentre aipiedi, smaltati come le mani anch'essi di rosa , indossava deisandali con la zeppa ed il tacco altissimo come quelle cheindossano le cubiste. Amy invece, con le labbra carnose e degliocchi verdi che splendevano come due smeraldi nel suo viso miannichiliva per le sue dimensioni : sarà stata alta 1.80 e lesue bellissime gambe svettavano sulla mia testa e sembravano nonfinire mai. Indossava una camicia bianca con le maniche girate atre quarti , e un pareo celeste che le scendeva fino aigiganteschi piedi smaltati di rosso ai quali indossava numerosianellini e dei sandali infradito tanto bassi che sembrava fossescalza. << ma chi è e che gli è successo poverino?>>disse Silvia <<Non ho idea di chi sia. so solo il suo nome, e a quanto pare deve essere un cervellone perché si è ridottocosì facendo degli esperimenti.>> Amy mi avvicinò l'enormemano e mi chiese :<< posso prenderti?>> ioindietreggiai, ma poi l'indice e il pollice della ragazza mistrinsero l'addome e lei mi sollevò vicino al suo viso mentre sisedeva accanto a Silvia. << non posso crederci. ho un uomopiccolo come un insetto tra le dita della mano.>> dissestupefatta Amy , Livia allora esclamò : << Pensa, io ierisera ero talmente fatta che pensavo fosse un folletto , e perpoco non lo pestavo !>> Amy sorrise e poi notò facendomipenzolare a testa in giù : << beh, in effetti cosìpiccolo se dovesse finire sotto i miei piedi di lui nonresterebbe che una macchiolina !>> << poi sotto ituoi! Che hai due piedoni giganti. quanto porti? 43 vero?>>esclamò Silvia mettendo in paragone i suoi piedini con quellidell'amica. Livia mi prese dalla mano di Amy e disse :<<ehi, Laura. tu non vuoi fare conoscenza con Riccardo ?>> miavvicinò al viso della bella ragazza che se ne stava seduta suldivano con i piedi nudi sul tavolo ai quali dondolava dei sabot;lei mi fece un cenno per salutarmi e poi disse :<<si si,tanto piacere ..>> Livia allora mi depositò sul tavolino esi mise a parlare del più e del meno con le amiche che di tantoin tanto mi gettavano curiose occhiate. Io mi sedetti sul vassoio, vicino agli stuzzichini e le ascoltavo distrattamente.

Amy si sfilò i sandali e posò i suoienormi piedoni davanti a me , dominandomi come se fossi unaformichina e occupando quasi tutto il mio campo visivo. L'odorefortissimo mi costrinse a spostarmi , ma anche Silvia incrociò isuoi piedi sul tavolo costringendomi a osservare le suole deisuoi sandali da cubista. Mi andai così a sedere vicino ai piedidi Laura che odoravano di un profumo celestiale. Mi appoggiai conla schiena al suo tallone e lei lo scansò facendomi cadere.Allora restai seduto li vicino osservandola giocare con i sabot ,ma di colpo qualcosa di enorme mi si posò sopra comprimendomisul tavolino e poi mi sollevò ; mi ritrovai tra l'alluce e l'altrodito di Livia che iniziò a giocherellare con me mentre parlava.Inziò allora una vera e propria tortura: Livia mi strinse tra ledita e poi mi schiacciò sul tavolino , dove iniziò a tastarmisotto la pianta del piede per attimi interminabili, appena milasciò libero m i ritrovai sotto i polpastrelli morbidi delledita dei piedi della gigantesca Amy che mi schiacciava con unpeso tremendo sul tavolino per poi divaricare le dita eosservarmi con un viso pervaso di piacere. L'odore era tremendo eil sudore del suo piede mi imprengava sempre di più. Ad untratto mi prese stretto sotto le sue dita e avvicinò il piede alviso si Silvia che sorrise e disse :<< oddio poverino ! lostai uccidendo!>> Amy allentò la presa e io caddi nelvuoto per essere preso al volo dalla graziosa Silvia che mi tennenella sua mano per iniziare ad accarezzarmi il pisello con l'indice,provocandomi un'erezione che risultò bel accetta da tutte leragazze presenti nella stanza che però non smettevano diconversare , come se io non fossi altro che un giocattolino. Labella biondina continuò a massaggiarmi sotto le sue delicate esoffici dita fino a farmi venire , solo allora tutte risero eSilvia mi gettò sul tavolo per poi andarsi a lavare la manodicendo :<< è piccolo piccolo ma è pr oprio un uomo!>>rise. <<dai che sei sempre una bomba Silvia!>> esclamòLivia osservandomi tutto intimidito. Poco dopo le ragazze sispostarono in cucina ed inziarono a preparare il pranzo tenendola musica alta e ballando. Mi avevano messo sul tavolo dellacucina e io ero divertito dalla loro simpatia , così ,timidamente seguii il ritmo insieme a loro tanto per svagarmi.Amy mi vide ed urlò :<< ehi belle! Abbiamo un cubista nudosul tavolo! WOW!>> io mi fermai quando gli occhi di tuttemi furono addosso , ma Silvia esclamò :<< no! Non fermarti!>> e salì sul tavolo mettendosi in piedi sopra di me ,posando i suoi bei piedi uno alla mia destra e uno alla miasinistra, e iniziò a ballare. Le altre continuarono a muoversiosservando Silvia della quale io vedevo solamente le gambe checulminavano nelle sue mutandine, solo a tratti vedevo i suoicapelli spuntare.

Era bellissima e ballava muovendo i suoigrandi piedi ai miei lati senza mai colpirmi; osservavo iltallone alzarsi dalla suola del sandalo rotondo e roseo facendoun suono eccitantissimo per il sudore che lo teneva un po'appiccicato, e le dita sopportare il peso di quel bel corpo. Ditanto in tanto la ragazza si chinava a gambe larghe su di me ,ballando , e io rimanevo allibito dalla visione di quellemutandine scendere su di me mostrandomi tutto e poiriallontanarsi. Ad un tratto Amy mi prese e mi posò sulpavimento ai suoi piedi dicendo :<< ehi bello? Ti va diballare con me ?>> mi ritrovai sotto quella gigantessa cheballava sopra di me guardandomi come un insettino da schiacciare;posava i suoi giganteschi piedoni davanti a me e facendo tremareil pavimento, me li posava tutt'intorno e a volte alzava iltallone sopra la mia testa ballando sulla punta del piede e me loroteava sopra la testa ridendo di gusto. Livia ballava alle miespalle e io non facevo altro che cercare di ballare tra iterremoti scatenati dai piedi delle due gigantesse che diposavano tutt'intorno a me facendomi sentire in trappola. In altosvettava Silvia che ballava sul tavolo con gli occhi fissi su dime. Solo Laura se ne stava al lavandino a muovers i a tempomentre puliva l'insalata, si era tolta i sabot e non mi degnavadi uno sguardo. Verso le 3 finimmo tutti di mangiare. Io avevopassato tutto il pranzo nel piatto di Silvia che poi a fine pastomi aveva anche sferrato una poderosa leccata. La troietta eraeccitatissima da me e non smetteva mai di mostrarlo , tanto cheLivia le disse:<< Guarda che se vuoi te lo regaliamo !>>Silvia rispose prendendomi tra le dita della mano :<<magari . sai quanto mi divertirei!>> e rise per poischioccarmi un assordante bacio con quelle due enormi mongolfieredi labbara. Ero sazio e divertito; la condizione di insettino dicasa mi andava abbastanza a genio.

Per tutto il pomeriggio le ragazzerestarono in salotto a guardare un film mentre io mi divertivo asolleticare le dita dei piedi di Amy. La sera mi salutarono tutteaffettuosamente con poderosi baci: << ci hai fattodivertire un mondo piccolino, tanti auguri!>> mi disse Amy,poi Silvia mi disse :<< sei sicuro che non vuoi essere ilmio schiavetto? Staremmo benissimo!>> io le sorrisi e leimi baciò per poi andarsene. Laura , la meno interessata e me midiede una carezza con l'indice sulla testa e salutò Liviadicendo :<< se non riesci proprio a liberarti di luichiamami che te lo vengo a calpestare gratuitamente!>> feceghigno e se ne andò. Livia mi posò ai suoi piedi e disse :<<ehi Riccardo, arrivo subito, mi vado a mettere gli stivali eandiamo a cercare questa amica tua!>> io la aspettai vicinoal portone. Livia tornò con dei pantaloni a zampa larghissimi ,gli stivali e con indosso una magliettina trasparente che lefaceva vedere il reggiseno nero. Posò il suo piede accanto a mefacendomi fiutare il buon odore di pelle e si chinò perprendermi ed infilarmi nella tasca del giubbotto. Il viaggio inmoto fu molto più comodo nella sua tasca, così dopo pochiminuti la sentii fermarsi e dire :<< ecco. ci siamo , latua amica dovrebbe vivere in uno di questi palazzi!>> Siincamminò sul marciapiede affollato di turisti senza tirarmifuori dalla tasca e disse:<< allora. come hai detto che sichiama? Vanessa De?>> si fermò pensierosa: << Non miricordo. si chiama Vanessa De Mico ?>> aprì la tasca pervedere cosa avessi da dire e io feci cenno di no allora leiinnervosita esclamò :<< e come diavolo si chiama?>>tutti la osservarono perplessi , allora Livia continuò:<<mi stai pure a far fare la figura della matta! Se mi arrestano emi buttano dentro un carcere femminile non lo so quanto campi !>>poi esclamò di nuovo ricordandosi il nome :<< Ah! De Milo!>>io feci un respiro di sollievo e poi una voce disse alle spalledi Livia:<< Scusi , ci conosciamo?>> Livia si voltòe vide davanti a lei la bellissima Vanessa , io esultai ediniziai ad agitarmi per farmi vedere , Livia chiese : <<leiè Vanessa De Milo?>> << si perché?>> risposequella sobria voce snob. << ho qui una persona che non vedel'ora di riabbracciarla !>> Vanessa restò incredula quandoLivia mi tirò fuori dalla tasca e mi depose nelle sue mani; lesue calde e morbide mani dove avevo passato ore e ore di pace.

Vanessa mi guardò quasi commossa e midisse stringendomi al suo gigantesco seno : << Non ci credo!Meno male! Ma come hai fatto?!>> ringraziò Livia che iosalutai con affetto e salì in casa per poi posarmi sul pavimentoai suoi piedi. Vanessa era bellissima indossava un top nero e unagonna di pelle nera , mentre ai suoi piedi indossava i tantoconosciuti sandali col tacco alto; risentire quell'odore dei suoipiedi mi fece sentire in paradiso. << io e Giusy credevamofossi morto! Abbiamo passato una notte d'inferno ieri.. nonriuscivamo a smetterla di piangere.ma meno male sei qui. ci deviraccontare tutto!>> io allora le feci cenno di mettermi nelsuo orecchio, Vanessa sorrise e mi disse sfilandosi i sandali :<<no . non c'è bisogno. Giusy vieni di qua! C'è Ricky!>> iomi voltai e sentii dei boati susseguirsi velocemente e poi vidiGiusy gigantesca con indosso il grembiule da cameriera e con aibei piedini delle ciabatte infradito correre verso di me. Non l'avevomai vista più grande di me e mi salì il cuore in gola. Giusyposò i suoi piedi davanti a me e poi si chinò per prendermi inmano e stringermi sulla sua guancia dicendo :<< Meno maleche sei salvo! Sono felicissima!>> io capii che in brevesarei tornato normale. Giusy mi avvicinò a viso di Vanessa chemi guardava sorridente , io indicai entusiasta la gigantescaGiusy e Vanessa mi disse:<<SI! Sono riuscita a trovare lasoluzione! Bastava che avessi con me un computer più preciso! L'hofatta tornare normale sta mattina stessa!>> io alzai lebraccia al cielo ed esultai felice. Poco dopo ero nel laboratorioattrezzatissimo di Vanessa, lei stava seduta su una sedia alavorare al computer e io ero ai suoi piedi sorridente mentreguardavo Giusy che restando sulla porta non vedeva l'ora divedermi di dimensioni normali.

Vanessa mi disse prendendo in mano unafialetta simile a quella con la quale mi aveva fattorimpicciolire un mese prima :<<ecco qua! Sei pronto atornare normale?>> io annuii e lei mi accarezzò con ledita del suo piede per poi spruzzarmi addosso il liquidovaporizzato. Sentii un forte bruciore sulla pelle , sentii unimprovviso distendersi dei miei muscoli e delle mie ossa , comese mi stessi stirando all'infinito. Respirai e mi sembrava che imiei polmoni potessero immagazzinare aria in quantitàindustriale. Osservai tutto farsi più piccolo , compresi i piedidi Vanessa sui quali tenevo lo sguardo fisso. Il mio processovolse al termine : ero di nuovo alto 1.80 e mi guardai intornosorridente : come erano belle Vanessa Giusy adesso che eranograndi come me , non erano più dee o gigantesse padrone , mastupende ragazze alla mia portata e mi guardavano con amore. Feciper alzarmi ed abbracciare Vanessa, ma lei mi posò il suo belpiede in faccia fermandomi; sentivo le sue dita tra i mieicapelli e il suo tallone sulla mia bocca , restai fermo e leidisse :<< com'è essere calpestati adesso?>> iosorrisi e mi alzai per abbracciare Vanessa e le dissi :<<bellissimo come al solito!>> lei mi strinse tra le suebraccia e all'abbraccio si unì anche Giusy. Ce l'avevamo fatta!Guardai pieno di felicità le due e loro sorridenti mi tenevanole mani; poi Vanessa mi sussurrò all'orecchio :<< abbiamol'antidoto, ti posso rimpicciolire quando voglio Ricky!>>io le sorrisi incredulo e lei mi sussurrò :<< ma sta serati voglio bello grande!>> e mi baciò.

Fine.



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