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L'amica di famiglia

Part II sent by Packy and uploaded on data 09/February/2003 23:57:13


.....tutto annebbiato mi sentiisballottare come in una giostra, ma purtroppo non era undivertimento, era Sania, ero nelle sue mani ovvero nelle sue ditache mi stringevano in vita con una morsa micidiale, io delle suadita di cui ero prigioniero vedevo unicamente le punta delpollice e dell'indice con le lunghissime unghie, almeno 70 o 80centimetri, infatti mi sorreggeva davanti alla sua faccia ad unaventina di metri dal pavimento in piastrelle antistante la miacasupola.

Lentamente riaprii gli occhi, e vidi ilsorriso della sua gigantesca bocca e da li si poteva notare unparticolare rossetto blu e da dove ero io, molto vicino leimperfezioni delle labbra, lei mi disse: - SU SVEGLIATI, NON FAREFINTA SAI ABBIAMO UN PAIO D'ORETTE PRIMA CHE RIENTRI SARA, LATRATTENUTA LA CAPO UFFICIO, UHMM SAI HAI UN BEL FISICO, PENSO CHEMI DIVERTIRÒ CON TE, HE HE HE HE!!-, io le chiesi:- TI PREGOALLENTA UN POCO LA PRESA, MI STAI STRITOLANDO, NON RIESCO ARESPIRARE, COSA HAI IN MENTE ORA?- lei mentre giocherellava conil mio corpo mi disse:- SAI OGGI IN UFFICIO MI È VENUTO IN MENTEUN GIOCO CHE POSSO FARE CON TE, È TUTTO IL POMERIGGIO CHE MISTUZZICA- io preoccupato gli chiesi:- COOSAAA?- Sania frugandonella sua borsetta tolse un rotolino di nastro adesivo usatonormalmente in ufficio e mi chiese:- SAI COSA È QUESTO?- iorisposi:- CERTO MI CREDI SCEMO!- lei con sicurezza rispose:-SCEMO NO, MA CERTO NON SAI CHE LO RUBATO A TUA MOGLIE DALLASCRIVANIA, COME NON IMMAGINI NEMMENO COSA ABBIA INTENZIONE DIUTILIZZARLO CON TE....NON T'INTERESSA SAPERLO IN ANTICIPO?- senzanemmeno aspettare una mia risposta venni riposto a terra con laschiena verso le piastrelle beige, io ero nudo ed il contatto conla superficie fredda in ceramica mi provocò una sensazione dibrivido, lei mi ci costringeva come volesse farmi capire che iodovevo restarci in quella posizione, con due dita m'allargò legambine e poi mi sollevò le braccia in modo che con il mio corpodisegnassi una croce, da quella posizione visto che lei erasempre in ginocchio con le gambe divaricate le potevo vederetutte le gambe, la gonna che normalmente doveva arrivare finoquasi alle ginocchia in quella particolare posizione le erarisalita sino alle mutandine, indossava un intimo molto bello, egrazie al riflesso chiaro del pavimento le si poteva vederepersino la peluria che le sporgeva dagli orli pizzo in degli slip.

Io ero immobile in quella posizione nonosavo muovermi perché mentre stava strappando un pezzo di nastroadesivo mi diceva puntando l'indice muovendolo in modoautoritario: -NON SPOSTARTI, E TIENI LE BRACCIA E LE GAMBE COSÌCOME TE LE HO MESSE.- Io capii quando strappato il primopezzettino di nastro m'appiccicò il braccio sinistro alpavimento, continuò così con l'altro braccio e le gambe, ora lamia sensazione d'impotenza era totale, ora lei mi accarezzava ilmio corpicino con molta leggerezza dicendomi:- SI È COSÌ CHEIMMAGINAVO E ORA....- alzandosi in piedi -....TOGLIAMOCI LESCARPE, CHE TI LAVORO UN POCO CON I MIE PIEDINI PROFUMATI- dalmio punto d'osservazione era impressionante, imponente, i suoipiedi erano vicinissimi e la puzza nauseabonda, aiutandosi con l'altropiede si tolse la prima scarpa, che allontanò da me condisinvoltura, vidi solo un ombra e poi una puzza atroce ed unasensazione di umido caldo, era il suo collant appiccicaticcio edintriso di sudore che mi aveva seppellito completamente, laputtana mi passava la pianta del piede in avanti e indietro sulmio esile corpo indifeso, la sentivo a ridere infatti non lapotevo vedere da li provavo unicamente il nylon intriso sulla miapelle, una sensazione che non avevo mai subito, s'allontanò unattimo per procurasi uno sgabello della cucina, si sedette,questo per togliersi anche l'altra scarpa, così il divertimentoper lei si fece doppio, per me diventò frustrante quando accesela televisione, manifestando la totale indifferenza al fatto cheio non ne potevo più, io gridavo e urlavo, dimenarmi mi eraimpossibile, il nastro era largo come i mie avambraccievidentemente l'adesivo era molto efficace sulla superficie quasiliscia delle piastrelle, non potevo scappare, Sania lo sapevaquesto, alle mie urla di disperazione le alzò il volumevanificando ogni mio sforzo.

Ogni tanto cambiava il movimento inavanti e indietro alternandolo con delle pause le quali sfruttavaper tamburellare le dita fetide sul mio visino, li mi martoriava,penso che era come prenderle in una partita di rugby, in queipochi attimi notai subito che si stava eccitando con le ditanegli slip, le piaceva farmi questo. Dopo un quarto d'ora buonola tortura si fermò, lei seduta mi chiese divaricando le gambemostrandomi le mutandine, le quali ora dopo i massaggini che siera fatta non gliela coprivano più bene mettendo in risalto lafolta peluria che aveva:- TI PIACCIO ANCORA COSÌ? IO RICORDO CHETI FACEVO IMPAZZIRE....NON MI RISPONDI....TI FACCIO SCHIFO ORA EH?NON IMMAGINI NEMMENO QUANTI MESI ASPETTO QUESTO MOMENTO, HOSEGUITO TUTTA LA TUA VICENDA PASSO PASSO, E HO ASPETTATO ILGIUSTO MOMENTO PER RIMETTERMI ASSIEME A TE, ALL'INSAPUTA DI TUAMOGLIE NATURALMENTE....AMORE MIO!- con un movimento sinuosoleccandosi le labbra iniziò a sfilarsi un collant, una voltatolto lo avvolse in un pugno e portandosi proprio sopra di melasciò cadere addosso il quale una volta a terra mi coprìcompletamente, formando una cappa fetente e lei cinicamente:- TIPIACE? ... percepii la pressione su di me fatta dal piede sullacalza, accentuando l'effetto disgustoso e repellente. Tolse lacalza e iniziò a martoriarmi con il gigantesco piede scalzo, seprima con i collant era deplorevole ora era terribile, ora oltreagli odori e all'umidità, si sommava la schifosa sensazionedella cute callosa sudata, la sua pianta dei piedi era moltoruvida, al contrario la pelle dell'arcata che era molto piùdelicata, con quel giochino si soffermò molto di più.

I suoi movimenti si facevano più lenti,fino a fermarsi, il suo enorme piede scalzo mi coprivacompletamente, in ogni caso non lo appoggiava, ma premeva sul miocorpo con leggerezza, ad un tratto si fece luce lei si alzo,ergendosi sopra di me maestosa con le gambe divaricate e mi disse:-ORA DEVO FARE PIPÌ, IN TANTO CHE ASPETTI ODORA UN ATTIMINO IMIEI COLLANT DI GIORNATA- chinandosi verso di me afferrò lecalze e me le appoggiò proprio sopra il mio corpostrusciandomele in lungo e in largo per poi lasciarmele cosìsopra, io bloccato nella mia posizione non potevo nemmenosporgermi dalla montagna fetente con la testa per respirare ariafresca.

Sania andò in bagno, quei minuti che leiera in cesso mi sembravano eterni, dopo un cinque minuti buonisentii le vibrazioni dei suoi titanici passi nel pavimento,attraverso i collant vidi un ombra passare sopra, credo cheavesse deciso di lasciarmi li ancora un attimino, improvvisamentesuonò il telefono e Sania rispose:- PRONTO!...AH, SEI TU SARA,QUANDO ARRIVI?- una pausa e ancora ...VA BENE CINQUE, DIECIMINUTI SEI QUI, STUPENDO, NOI TI ASPETTIAMO, CIAOO!- Saniaappendendo la cornetta del telefono s'affrettò nella miadirezione, tolse le calze e se le indossò nuovamente come purele scarpe, delicatamente tolse il nastro liberandomi e mi disse:-BENE FATTI VEDERE E TOCCARE...MHMM CERTO CHE SEI VERAMENTE UNVERIMICIATTOLO...SU IN PIEDI E VESTITI, NON VORRAI FARTI TROVARENUDO DA TUA MOGLIE?..SPICCIATI- lei prese la borsetta e la misein sala, poi mi afferrò e ci recammo in cucina, lasciandomi sulpiano in marmo nero, poi s'affrettò ad riportare lo sgabello,nella nostra cucina abbastanza grande c'era oltre al tavolo ilpiano di lavoro della combinazione che faceva una specie d'isola,un attimo dopo s'aprì la porta era Sara che finalmente rientravadall'ufficio ...UHUUU, SONO ARRIVATA SCUSATE IL RITARDO, MA DOVESIETE?- Sania:- IN CUCINA, VIENI....- Sara apparve a me come unaliberazione, era allegra contenta infatti disse: -SAI SONOCONTENTA, MI SONO TROVATA CON LA CAPO UFFICIO, M'HANNO PROPOSTOUN AUMENTO E CAMBIAMENTO D'ATTIVITÀ, SAI SE ACCETTO DOVRÒRECARMI PRESSO LE NOSTRE FILIALI E FORSE PURE ALL'ESTERO ÈFANTASTICO....PENSO CHE ACCETTERÒ, ORA CHE GRAZIE A TE NON SONOPIÙ LEGATA A LUI, COSÌ PICCOLINO NON POTREI CERTO PORTARMELOAPPRESSO, SAREBBE MOLTO STRESSANTE PER TUTTE E DUE, TU SANIA COSAMI DICI? MI PUOI DARE UNA MANO?- Sania al quanto sorpresa rispose:-PER ME, NON CI SONO PROBLEMI, FORSE È MEGLIO CHIEDERLO A LUICOSA NE PENSA- Sara rispose in mia vece:- SI, LUI ACCETTA, TE LODICO IO CHE ACCETTA, DEVE ACCETTARE, NON È VERO AMORE?- io nonfeci altro che annuire e assecondarla, anche se questosignificava l'inizio della fine, non appena fossi finito nellemani di Sania non più per alcune ore, ma giorni o forsesettimane.

Sara:- ORA DOBBIAMO FESTEGGIARE, SIBRINDIAMO, HO DEL VINO IN FRIGORIFERO- mia moglie e Sania preseroposto al tavolo e brindarono a lungo, io sapevo che Sara il vinonon lo sopportava bene, mi ricordo che dopo solo un bicchiere leimanifestava già i sintomi del alcool, notai che Sania non avevanemmeno finito un bicchiere che Sara si era già scolata metàbottiglia, dopo un buon tre quarti d'ora Sania si congedòdicendo che era stanca, certo la troia si era stancata con me atorturami, io ero restato li sul piano in marmo quasi ignorato fuuna sensazione strana, pensai a tutto questo intanto che Saraaccompagnò Sania, sentii la porta chiudersi e poi più niente,mi girai verso la porta di cucina che dava in sala e vidi Saraappoggiata allo stipite con le gambe leggermente divaricate in unposizione veramente sexy, infatti indossava degli splendidisandali con il tacco, le sue magnifiche gambe longilineerisaltavano i collant e il completino con delle trasparenzeprovaocanti il quale contro luce metteva in risalto la suafisionomia resa molto sexy dalla biancheria intima che indossava,gli si poteva vedere anche parte del reggiseno perché il vestitoarricchito da bellissime fantasie floreali non aveva le maniche,lei sorreggeva con una mano il bicchiere di vino quasi vuoto, econ l'altra alzando leggermente la gonna lavorava sotto glislippini, restai allibito da quella cosa, infatti mi stavafissando con un sorriso smaliziato dicendomi:- SAI CARO COSAVOGLIO ORA?- io le risposi:- NO, NON LO SO!- Sara:- SU DAI! UNPOCO DI FANTASIA.- io notai subito il tono di come parlava, nonera più lei, era allegra forse anche ubriaca e lei continuò:-HO VOGLIA DI FARE ALL'AMORE CON TE- ridendo ...SAI, SONO CURIOSA,NON LO ABBIAMO PIÙ FATTO, CHE PECCATO, CHE SPRECO, CON UNOMUNCOLO COME TE IN CASA, TUTTO DA GUSTARE- girandosi con ilcorpo nella mia direzione sempre appoggiata allo stipitecontinuava ad eccitarsi con le sue splendide dita, e sorseggiandolentamente gli ultimi gocci di vino, si leccava le labbradicendomi:- ALLORA SEI PRONTO?- io gli dissi:- SU CARA SEI STANCAVAI A DORMIRE NON SAI QUELLO CHE DICI- e Sara:- OH CERTO CHE SOCOSA DICO, INTENDO DIRE CHE IO VIVO IN CASA CON UN MARITINO DI 7CM DI STATURA CHE NON MI PUÒ DIRE MAI DI NO, NON SI PUÒ OPPORRE,SAI È UN BEL PO CHE CI PENSO, OGGI FORSE CON IL VINO MI SONOSBLOCCATA, SU DAI NON DEVI AVER PAURA DI ME, MA RICORDATI CHE D'ORAIN POI SE MI GUSTA LO FAREMO SPESSO, QUA VIGE LA LEGGE DEL PIÙFORTE- restai senza parole, mentre lei si stava avvicinando alpiano io cercavo d'istinto d'arretrare trovandomi con le spallealla bottiglia di vino lasciata li vuota lei allungò un ditonella mia direzione e me lo mise proprio in mezzo alle gambe emuovendolo leggermente mi disse:- NON TI ECCITA LA COSA, UNAFIGHETTINA GIGANTESCA BAGNATA, E TUTTA PER TE, LA VEDI?- leiintrodusse un paio di dita nelle mutandine per inumidirsele e mele allungò inzuppandomi completamente tutti i vestiti, e lei midisse:- SU SPOGLIATI CHE DOPO GIOCHIAMO A FOTTERE UN POCO- iorestai di stucco a quelle parole, era la prima volta che nonavevo il controllo di mia moglie venni scosso da un colpofortissimo prodotto da un pugno di Sara sul piano di marmo dellacucina il quale mi fece sobbalzare e lei alzando la voce mi disse:-UBBIDISCI, SEI NELLE MIE MANI NON HAI NESSUAN'ALTRA POSSIBILITÀEH EH EH...- consapevole che Sara fosse in balia dei fumi dell'alcoolubbidii, non potevo prevedere cosa m'avrebbe potuto fare se nonavessi ottemperato alle sue richieste.

Sara:- BENE, ORA CI DIVERTIAMO- m'afferròcon forza, i suoi anelli alle dita mi premevano sulle mie gambe,io cercai di far capire a lei che mi stava facendo male, misollevò fino all'altezza della sua faccia e mi diede unaleccataina, il suo alito era pesante, sfido dopo quello che avevabevuto, non ci stava più con la testa, mi ripose più in la, sitolse gli slip li appoggiò vicino a me e con un leggeromovimento mi ci fece cadere dentro, io reagii dicendogli:- VABENE CARA SEI MIA MOGLIE, MA NON PUOI FARMI QUESTO, TI PREGO- lamia prima reazione fu quella di cercar d'uscire dal groviglio distoffa e d'allontanarmi da lei, non era come dirlo infatti Saracon un sorriso sadico ed un leggero movimento dell'indice mi feceripiombare nelle mutandine maleodoranti, improvvisamente con unbalzo titanico salì pure lei sul piano, ora inginocchiata s'appoggiavacompletamente con le gambe leggermente divaricate, con l'aiutodelle mani che appoggiava davanti a lei si era posta in posizionequasi eretta con il resto del corpo, il suo fondo schiena eraarrivato quasi alla mia altezza e m'ordinò:- SU SCAVALCA LAGAMBA E PRENDIMI DAL DIETRO, È LI TUTTA PER TE ... e con tonoautoritario:- UBBIDISCI, QUESTA SERA COMANDO IO- non fu facileper me a scavalcargli la gamba era quasi due metri, riusciiaiutandomi con i lacci del suo sandalo, arrivai dall'altra partelo scenario era stuzzicante, vista dal dietro con le gambedivaricate, gliela si poteva vedere integralmente, il suovestitino leggermente scosto arrivava fino a coprirgli il bucodel culo, e Sara dall'alto mi disse:- SU DAI INIZIA A LAVORARMELAUN POCHINO..- non era facile per me, cominciai con le mani amassaggiargliela dopo un attimo lei eccitata ... WOW, CARO HAIDELLE SPLENDIDE MANINE, VISTO CHE CI SEI DAGLI QUALCHE LECCATINA-In cuor mio mi piaceva, ma era umiliante, se solo avessi potutogli avrei detto il fatto suo, me ne guardavo bene dal farlo,perché lei ubriaca non la conoscevo e quindi non sapevo qualecomportamento avesse, non voglio nemmeno immaginare l'ipotesi diuna reazione violenta nei miei confronti, se solo lo voleva m'avrebbespiaccicato come un moscerino.

Ora la dovevo assecondare, domani gliavrei detto quello che si meritava. Intanto la sentivocanticchiare e parlottare:- SEI PROPRIO BRAVO, SAI LI DOBBIAMOFARE PIÙ SPESSO QUESTI GIOCHINI, IN UFFICIO MI CHIEDONO TUTTECOM`È A LETTO CON MIO MARITO COS`PICCINO, NE SENTO DI TUTTI ICOLORI, CI SONO DONNE CHE FAREBBERO DI TUTTO PER AVERTI UNA SOLANOTTE, NON OSO DIRTI COSA HO SENTITO E SCENDERE NEI DETTAGLI PERRISPETTO A TE- io capi allora che ero oggetto di scherno anche daparte di mia moglie, mi sentii un vermiciattolo, dopo una decinadi minuti lei si voltò e si sedette sul piano con le gambe checadevano ai lati e le cosce divaricate, con una mano tenevaleggermente sollevato il vestito e con l'altra se la toccava, ioora le ero davanti ad una decina di metri, non avevo speranza eroin suo potere e lei m'ordinò allargandola leggermente:- SU COSAASPETTI, INFILATI, CHE TI VOGLIO USARE TUTTO QUESTA SERA...COSAASPETTI...MI DISUBBIDISCI?...NON CI PROVARE A NON ESAUDIRE I MIEIDESIDERI- io d'istinto cercai d'allontanarmi ma lei notando lamia mossa ribadì:- EHI DOVE VAI, NON PUOI SFUGGIRMI, LO SAI CHETI PIGLIO PRIMA O POI EH EH EH EH!- Io allibito voltai lo sguardoe vidi solo la sua mano che mi stava afferrando e poi un attimoper rendermi conto che mi ci trovavo davanti ed una frazione disecondo dopo sentii solo una sensazione di caldo umido, l'avevafatto, mi aveva infilato nella sua vagina e mi ci costringeva conforza le piaceva, però non sapevo se godeva di più a sentire lesensazioni che procurava il mio esile corpicino nella suafighettina o se aveva un piacere morboso ad umiliarmi, intanto lasentivo che mi parlava:- MHMMM, SEI FANTASTICO, VEDO SOLO LE TUEDUE GAMBINE CHE MI ESCONO, ASPETTA CHE TI SOLLETICO UN POCO..EHEH EH..UHUU COME TI MUOVI BENE INTANTO CHE MI LAVORI IO BEVO UNGOCCIO DI QUESTO VINO CHE È BUONISSIMO, PENSO CHE ABBIA DEGLIEFFETTI AFROSIDIACI SU DI ME, MI SA CHE NE COMPRO UNA CASSA- ognitanto la sentivo che mi spingeva come per provare delle ulteriorisensazioni, io a stendo riuscivo a respirare, non so quanto tempopassò, penso una mezz'oretta buona, e poi mi estrasselasciandomi inerme sul piano in marmo completamente fradicio eroappiccicaticcio in un bagno di liquido vaginale, cercando dierigermi in piedi scivolai la guardai e lei leccandosi le labbrain fare molto sensuale mi disse:- LO SAI CHE SEI RIDICOLO COSÌIMPACCIATO MHMMM SEI STUPENDO, HAI LAVORATO BENE SAI......intanto toccandomi continuò:- BENE ORA UN BEL BAGNETTO ASSIEME EPOI A NANNA TUTTE E DUE- s'alzo e si diresse in bagno a prepararetutto il necessario io restai li come un oggettino dimenticato,tornò completamente nuda e senza chiedermi se fossi d'accordo m'afferrò,la vasca da bagno fumava, io sempre bloccato dalla sua poderosamano non potevo far altro che stare a guardare, mi depose su unbordo e entrò nell'acqua profumata dai sali da bagno, con unsorriso mi prese e m'adagiò sulla spugna che galleggiava inmezzo alla schiuma, dalla mia visuale la vedevo solo dal busto insu, le tette le sporgevano solo in parte, vedevo solo in partecosa stesse succedendo sotto la superficie, infatti sipercepivano solo dei leggeri movimenti del braccio destro,sicuramente praticando l'igiene intima se la stava massaggiando ela cosa non le dispiaceva e con un sorriso mi chiese:- TI SEIDIVERTITO, NON È VERO? IO HO PROVATO DELLE SENSAZIONI STUPENDE,ADESSO LAVATI UN POCO PERCHÉ NE HAI BISOGNO ANCHE TU- con unaspintarella mi gettò in acqua intanto lei con al spugna si fecepassare tutto il corpo, puliti tutte mi prese con una mano s'alzoin piedi nella vasca ed uscì, m'asciugò delicatamente e miripose sul lavabo, indossò la vestaglia da notte e mi portòalla mia casa, mi depose davanti all'entrata, io voltandomi lavidi in ginocchio con le gambe leggermente divaricate e dal miopunto di vista le vedevo sotto.

Lei mi disse:- BENE VAI A DORMIRE ORA,SARAI STANCO ANCHE TU E SCUSAMI SE HO ABUSATO UN ATTIMINO DI TE,MA ERI COSÌ PROVOCANTE E POI IL VINO COSÌ SEDUCENTE SAI...., APROPOSITO IO DA DOMANI M'ASSENTO PER ALCUNI GIORNI, PER I MOTIVICHE T'AVEVO DETTO, CAPISCI PER VIA DELL'UFFICIO, NON PENSO LACOSA DI DISTURBI PIÙ DI QUEL TANTO, PERCHÉ TI LASCIO CON SANIA...-io ancora allibito di cosa fosse successo, mi sentii crollare ilmondo addosso solo al pensiero di dover passare alcuni giorni conSania, lei continuò:- COSA NE PENSI DI LEI UNA BELLA GNOCCA NONTROVI, NON TI È MAI PASSATA PER LA TESTA DI FARTI FOTTERE, INOGNI CASO PENSALO SOLAMENTE, TU SEI MIO CAPITO, LO SEI SEMPRESTATO, NON APROFFITTARE DELLA MIA ASSENZA, GUAI A TE EH EH EH- iosfinito mi voltai e rincasai....

Continua...



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