L'amica di famiglia
Part V sent by Packy and uploaded on data 10/February/2003 00:02:35
In quella posizione ero completamentebloccato, ogni passo che faceva si traduceva in una sorta diciclopico massaggio, e poi oltre al pazzesco odore vaginale,infatti ero li faccia a faccia alle sue fradice labbra, facevamolto caldo e mi mancava quasi il respiro, ci fu un attimo diquiete durante il tragitto in auto sino in città, sebbene chelei non perdeva un'occasione di massaggiarsela con le dita, inquei attimi sentivo che le piaceva, forse unicamente per il fattoche laggiù imprigionato dal nylon c'ero io.
Inoltre in macchina mi disse -CARO ORAINIZIAMO AD INVITARE ALCUNE AMICHETTE, COSÌ QUESTA SERA NON TIANNOIERAI..- io dalla mia posizione non la potevo vedere infaccia, infatti al massimo potevo unicamente vedere una parte delsedile ed le sue enormi cosce fino alle ginocchia, aveva semprel'autoradio ad alto volume, in ogni caso captai una parte dellaconversazione telefonica -SI, VA BENE A CASA MIA ALLE 20.00 TIASPETTIAMO CIAOO- e poi una volta chiusa la comunicazione sirivolse a me dicendomi -ECCO, PER TE INIZIANO I PROBLEMI, HAI GIÀUNA SPASIMANTE CHE NON ASPETTA L'ORA DI TORTURATI UN POCHETTINOEHEHEHE!! LE ALTRE AMICHE LE CERCHIAMO PIÙ TARDI, E NONT'INLUDERE CE NE SONO TANTE CHE TI CONOSCONO IN UFFICIO, EQUALCUNA SENZ'ALTRO NON MANCHERÀ L'OCCASIONE DI VENIRE DA MEQUESTA SERA PER APPLICARE IN PRATICA LE FANTASIE EROTICHE, E TUNON CI CREDERAI, MA HO SENTITO DI QUELLE COSE VERAMENTE PORCHE, ESE TE LO FANNO NON VORREI ESSERE NEI TUOI PANNI- io non risposiera inutile, la macchina si fermò e Fausta scese dicendomi -ANCHESE NON HAI GRIDATO HO POSTEGGIATO PIÙ LONTANO, COSÌ POSSIAMOFARE DUE PASSI ASSIEME, SENTO IL TUO CORPICINO E MI PIACE MOLTOQUANDO CAMMINO È UNA SENSAZIONE INDESCRIVIBILE.- Per me era unatortura costante, e s'accentuava quando lei camminava, in ufficios'accomodò sulla sedia ed alzo leggermente la mini allargandol'elastico, si protrasse leggermente con il collo per vedermi eridendo disse -EHI LAGGIÙ COME VA? SEI COMODO? GUARDA CHEQUALCHE LECCATINA ME LA POTEVI DARE ORA PERÒ È MEGLIO CHE TILASCIO TRANQUILLO E TI TOLGO DA LI E TI APPOGGIO SULLA SCRIVANIA,COSÌ NON TI PERDO DI VISTA- mi prese ai fianchi con due dellesue enormi dita, lei inconsciamente non poteva rendersi conto cheogni suo movimento mi causava dolori indescrivibili, non aveva lostile di Sara nel maneggiarmi, infatti nel sollevarmi ci mancavapoco che mi stritolasse.
Una volta sul piano della scrivaniaFausta frugò nella sua borsetta e m'allungò la lacca delleunghie, posò la piccola bottiglia davanti a me, piccola si faper dire era alta come me, aprì il tappo con il penellino e melo porse dicendomi -PER COLPA TUA NON HO FATTO IN TEMPO, ORA MELE PITTURI TU SCHIAVO, MENTRE IO LEGGO IL GIORNALE SU DATTI DAFARE, PERCHÉ DOPO HAI QUELLE DEI PIEDI HAHAHAH- per me era unlavoro molto faticoso il tappo era molto pesante e l'odore acredella lacca mi faceva lacrimare gli occhi e poi lei si divertivamuovendo le dita, la troia lo faceva apposta, inoltre ebbi lamalaugurata idea d'insultarla -STA FERMA CON QUESTE DITA DIMERDA, PUTTANA CHE NON SEI ALTRO- Fausta si voltò di scattochiedendomi -COSA HAI DETTO? MICROBO O È MEGLIO CHIAMARTIINSETTO INSIGNIFICANTE, ASPETTA CHE TI PRENDO PER UNA GAMBA, EORA DIVERTIAMOCI UN POCO A TINTEGGIARE EHEHEH- mi aveva preso esollevato per una gamba e ora mi trovavo a faccia a faccia con ilsuo enorme viso ero molto vicino alla sua bocca ne sentivol'alito pesante, non passò molto che iniziò a sbaciucchiarmi,il mio corpo stava cambiando colore, il suo rossetto era moltoappiccicaticcio si stava divertendo alla grande, la torturacontinuò prese il pennellino ed iniziò a tinteggiarmi anche conla lacca, poi finito il divertimento mi depositò sulla scrivaniaed m'ordinò di continuare, non osai più contraddirla, lamattinata continuò con quel regime, verso le 11.30 s'aprì laporta dell'ufficio ed entrò una giovane ragazza penso dovevaessere un'apprendista o una praticante indossava una bella gonnacon ricami scozzesi una magliettina bianca senza maniche ed aipiedi calzava delle scarpe da ginnastica tipo Reebok, aveva dellepratiche per Fausta, nell'accingersi a porgergliele mi notò econ un tono d'esclamazione disse -MA COS'È, WOW È IL MINUSCOLOOMICIATTOLO!- io esclamai -AIUTAMI, FAUSTA MI STA TORMENTANDO TIPREGO- Fausta disse:- NON BADAR A COSA DICE NON È UN TUOPROBLEMA E LA PROSSIMA VOLTA BUSSA HAI CAPITO.- La ragazza annuìed uscì senza più dir niente.
Un attimo dopo suonò il telefono erispose -FAUSTA, UFFICIO CONTABILITÀ, CHI È?- aveva il vivavoce, così potei sentire l'interlocutrice che rispose -SI CIAOFAUSTA, SAI CHI SONO IO? SONO RENATA BENGHELLI LA MAGGIORAZIONISTA DELLA HOLDING QUINDI ANCHE LA PROPIETARIA DELLAFIDUCIARIA- Fausta molto educatamente rispose -BUONGIORNO SIGNORAÈ UN BEL PEZZO CHE NON LA SENTO COME VA?- Renata -VA BENE, MAPASSIAMO AL MOTIVO DELLA MIA TELEFONATA, SAI MI È VENUTO AORECCHIO CHE TU TI GINGILLI CON IL MINUSCOLO MARITO DI SARA UNANOSTRA DIPENDENTE, ME NE RICORDO PERCHÉ ALCUNI MESI OR SONO NEHANNO PARLATO TV E GIORNALI, IMMAGINO CHE TI STAI DIVERTENDO DIBRUTTO NON È VERO?- Fausta ribadì sorpresa:- MA... COME..SI, SIGLI STO FACENDO COMPAGNIA MENTRE SUA MOGLIE È VIA PER LAVORO..-Renata con un tono deciso ripose -NON DIRE STRONZATE, TU SEIRIUSCITA AD ALLONTANARLA NON SO COME E ORA STAI USANDO LAFIDUCIARIA PER FARE I TUOI SPORCHI GIOCHINI E SOTTERFUGI, POSSOIMMAGINARE CHE IL POVERINO AVRÀ GIA DOVUTO LECCARTELA NON ÈVERO? EHEHE....SENTI TU SAI CHE IO SONO LA DIRETTRICE E SAI ANCHECHE AVRESTI DOVUTO INFORMARIMI TEMPESTIVAMENTE DELLA COSA, PERCHÉIO SO CHE TU SEI A CONOSCENZA DELLE MIE TENDENZE SADOMASO, SENTITROVIAMOCI A PRANZO CHE NE DISCUTIAMO, T'ASPETTO AL RISTORANTEPIAZZETTA IN CENTRO, VA BENE?-
Fausta un po' confusa rispose -SI VA..BENE,VENTI MINUTI SON LI- interrotta la comunicazione Fausta si lasciòsfuggire alcune considerazioni poco edificanti quali -ACCIDENTIQUESTA NON CI VOLEVA, COSA AVRÀ IN MENTE QUELLA TROIASADOMASOCHISTA?- fissandomi mi disse -TU STAI LI NEL CASSETTO,PER ORA È MEGLIO CHE NON GLI ARRIVI A TIRO, SAI QUELLA GLIUOMINI LI DIVORA E GODE A TORTURARLI, PER IL TEMPO DI PRANZO TILASCIO IN COMPAGNIA DELLA NOSTRA APPRENDISTA CINZA, L'HAICONOSCIUTA PRIMA- si alzò in piedi, prese la borsetta e uscìdall'ufficio sbattendo la porta, un minuto dopo sentì la portaaprirsi e dei passi, il cassetto s'aprì era Cinzia l'apprendistacon un sorriso beffardo mi sollevò e mi depose sul piano dellascrivania, e mi disse -SICCHÈ TU SEI IL MARITINO DI SARA, INUFFICIO NE PRALIAMO TUTTI I GIORNI, HHHO CAZZO, MA SEI VERAMENTEUN MICROBO INDIFESO EHEHEH! VEDI CON UNA SEMPLICE SPINTARELLA TIPOSSO PLAGIARE.....- infatti mi trovai in meno che non si dica aterra bloccato dal suo gigantesco indice, continuò -...ADESSOM'HA CHIESTO FAUSTA DI PULIRTI UN POCHETTINO, VIENI CON ME CHEANDIAMO AL BAGNO POI TI DO QUALCHE COSA DA MANGIARE.
- attraversammo tutto l'ufficio, infattii cessi erano in fondo dalla parte opposta del piano, in queiistanti mi passò in rassegna a tutte le segretarie che c'eranoin ufficio, per mia fortuna non molte, in quanto era la pausa dimezzogiorno, alla toilette mi trovai immediatamente sul piano dellavabo, e lei con disinvoltura mi prese con il palmo della mano emassaggiandomi mi mise sotto il rubinetto, io cercai di gridare,ma lei ridendo mi cosparse di sapone senza badarci molto, dopoalcuni minuti la tortura finì, mi sollevò fino alla sua facciae disse -SI ADESSO PUÒ ANDARE, UHH MA CHE BEL PISELLINO CHEC'HAI, SENTI FACCIOMO COSÌ IO TI DO DA MANGIARE SE TU TIMASTURBI SULLA MIA SCRIVANIA! CI STAI?- io senza nemmeno pensarciun attimo le disse -MA NON SARI MICA MATTA, NON CI STO RIMETTIMIDA DOVE MI HAI PRESO...- lei molto sadicamente ribadì -FORSE NONMI SONO SPIEGATA BENE, TU ADESSO UBBIDISCI ALTRIMENTI TI FACCIOPASSARE UN BRUTTO QUARTO D'ORA, CHIARO, SARÒ UN'APPRENDISTA DI18 ANNI, MA FORSE NON HAI NOTATO CHE TU ARRIVI A MALA PENA ALLEMIE STRINGHE...POTREI SOLO LO VOLESSI SCHIACCIARTI CON LA MIAMANINA, QUINDI ADESSO FAMMI VEDERE EHEHEH..
- la realtà le dava ragione, non c'eranessuno che mi difendeva ed ero in balia della gigantescaragazzina, usciti dalla toilette fui depositato sul piano dellascrivania, da un lato c'era lo schermo del terminale la ragazzinami disse -BENE SIEDITI SULLA BARRA SPAZIATRICE DELLA TASTIERA EFAMMI DIVERTIRE UN POCO, VOGLIO VEDERTELO DURO, HAI CAPITO...- ioquasi incredulo ed imbarazzato iniziai a toccarmelo, mentre leisorrideva, per me in quella situazione era impossibile farequello che lei voleva, infatti passati circa cinque minuti, sispazientì, allungò la mano e m'afferrò dicendomi -NON VALINIENTE, ASPETTA CHE TI AIUTO IO, VEDIAMO SE A SUCCHIARTELO RIESCO...MHMMM- mi trovai appoggiato alle sue labbra, ma invece cheaiutarmi ebbe l'effetto contrario, Cinzia dopo un attimo mi disse-E ORA VOGLIO PROVARE UNA COSINA..ASPETTA CHE TOLGO UNA SCARPA....ECCO...ADESSOL'ANNUSIAMO...OHOO CHE ODORINO, ORA FACCIOMO COSÌ, IO TI METTOAI MIEI PIEDI E POI MI AIUTI A TOGLIERMI LA CALZA- io mi trovaidavanti al piedino gigantesco la calza al tatto era calda esudata e l'odore pazzesco, lo credo bene i piedi intrappolatitutto il giorno in quelle scarpe, io cercai inutilmente discostarmi, ma lei ridendo m'inseguiva con il piede, io camminandoall'indietro inciampai e mi ritrovai sopra la pianta del suoenorme piede, non ci pensò un attimo, e mi ritrovai bloccato,dopo un attimo mi disse -ADESSO A PIEDI NUDI, COSÌ MI PUOIMASSAGGIARE LE DITA.
- li in quella posizione davantiall'enorme piede della ragazzina gigante di diciotto anni, misentii un vermiciattolo indifeso, lei era imponente dopo unadecina di minuti di sevizie disse -CREDO CHE ADESSO PUÒ BASTARE,ORA TI DO QUALCHE COSA DA MANGIARE, AVRAI FAME IMMAGINO...ECCOPRENDI UN POCO DEL PROSCIUTTO DAL MIO PANINO...E SCUSAMI SE PRIMAHO ABUSATO DI TE, MA È STATO PIÙ FORTE DI ME, SEI COSÌ TENERO.-io mi diressi verso il gigantesco panino ed iniziai ad mangiare,la pausa di mezzo giorno passò rapidamente infatti verso le 13.30Fausta la capoufficio rientrò e venne immediatamente da Cinzia acercarmi, una volta nelle sue mani mi chiese -ALLORA TI SEIDIVERTITO CON CINZIA? TI HA TRATTATO BENE? È CARINA NON È VERO?-io le ribadii -SI È STATA MOLTO CARINIA E MI HA TRATTATO BENE,AL CONTRARIO DI COSA FAI TU..- senza rispondere mi riportò inufficio dicendomi -STASERA CI SARÀ ANCHE LA NOSTRA DIRETTRICE.È ANZIOSA DI CONOSCERTI, ALLORA SAI SAREMO APPUNTO LADIRETTRICE, IO, SANIA, UN'AMICA CHE TU NON CONOSCI ED CI SARÀPURE UNA DONNA CHE TU CONOSCI MOLTO BENE PERÒ QUESTO SARÀ UNASORPRESINA EHEHEH- La giornata trascorse abbastanzatranquillamente, Fausta non aveva sempre tempo di torturarmi ognitanto doveva fare anche qualche cosa pure per l'ufficio, lagiornata finì un attimo prima del solito, infatti Fausta dovevaorganizzare gli intrattenimenti per le sue ospiti, a casa Faustami disse -TI FACCIO MANGIARE ADESSO, DOPO NON AVRAI TEMPO,INFATTI DOVRAI LAVORARE PER LE SIGNORE, MANGIA BENE PERCHÉ TINECESSITERANNO TANTE FORZE EHEHEH-.
Prima d'arrivare a casa Fausta si erarecata in un negozio di giocattoli ed aveva acquistato diversipalloncini gonfiati ad elio, evidentemente per la festicciola, dali a poco avrei pure capito come li avrebbe usati, infatti versole 19.30 Fausta venne a recuperarmi dal fondo di una pentola,laddove mi aveva lasciato per alcune ore a mangiare e li mi disse-BENE ORA TI SISTEMO PER LA FESTA EHEHEH....UN BEL NODO E POI VIA.-mi aveva legato con lo spago di uno di questi palloncini, con unbel nodo a mó di imbracatura, mi esile peso non riusciva dicerto ad opporsi alla forza ascensionale del palloncino che unavolta raggiunto il soffitto si bloccò, Fausta aveva lasciato lospago lungo abbastanza al fine di poi lasciarmi vagare per ilsalone all'altezza della sua faccia ovvero per lei di circa 1,80m e per me di circa 35-40 metri da terra, Fausta aggiunse perrincarare la dose -MA CHE BEL UCCELLINO CHE ABBIAMO, NON VOLAREVIA EHEHEH.- io sapevo che le prime ospiti sarebbero arrivata apartire dalle 20.00, ero terrorizzato, in quel mentre suonò iltelefono, Fausta -PRONTO...AH CIAO! DOVE SEI?....STAI PERARRIVARE A MILANO, OK, HO CAPITO, PRIMA VAI A CASA, MA DOPO VIENIQUA ALLA FESTA PERÒ?-...-SI LUI È QUI...OHH SI HA FATTO ILBRAVO, E A PROPOSITO LE TUE FANTASIE CHE MI HAI DETTO L'ALTROGIORNO SONO FANTASTICHE D'APPLICARE CON LUI-...-VA BENET'ASPETTO, BYE- non capii con chi stesse parlando intantol'orologio a parete inesorabilmente girava, continuavo a pensarea cosa avrei dovuto ancora subire, intanto vedevo Faustaindaffarata ad preparare dolcetti, pasticcini e bibite variealcoliche e non, l'ambiente era pervaso da musica di sottofondo,fossi stato di taglia normale la cosa sicuramente non m'avrebbedato fastidio, ma in quella situazione la faccenda cambiava.
Improvvisamente il campanello, la portas'aprì dalla voce capii che non era Sania, poi vidi la primaospite della serata, accompagnata da Fausta, era vestita con unagonna di pelle fino alle ginocchia magliettina attillata estivali nero lucido alti appena sotto le ginocchia, Fausta si giròe venne verso di me ed avvicinandosi mi disse -ECCO TI PRESENTOUNA MIA AMICA..CARLA, LEI AMA DOMINARE, APPLICA QUEST'ARTE CONUNA SFUMATURA DI SENSUALITÀ E LIBIDINE, VEDRAI NON LADIMENTICHERAI FACILMENTE EHEHEH!- Carla non perse un attimo,allungò una mano con il dito indice protratto e me lo infilò inmezzo alle gambe verticalmente sino a raggiungermi il culo, cosìfacendo si divertiva a farmi ballonzolare qua e la, mentre lasignora si divertiva mi disse -NON MI DICI "CIAO"?PEZZENTE, COM'È A SUBIRLE DA UNA FEMMINA? EHEHEH- dopo le 20.00ad una ad una arrivarono tutte, prima Sania la quale si aggregòa Carla nella tortura, poi arrivò Renata la direttrice dellafiduciaria, io da quella altezza le potevo vedere dalla giustaprospettiva, devo dire che era un gran pezzo di figa, o meglio ungigantesco pezzo di figa, io mi ero fatto un immagine errata diquesta donna, infatti la immaginavo tutta vestita di pelle instile sadomaso, ma non era così, anzi la fama le faceva difettoperché indossava delle bellissime scarpe nere con i tacco aspillo, collant molto scuri e seducenti, gonna bianca di medialunghezza, giacca in tinta stile marinaio ah ecco sotto solo ilreggi, occhiali con una montatura molto fine e un trucco assaiprovocante, come si sa l'abito non fa il monaco, o la monacadipende dai punti di vista, la signora si rivolse a Fausta -CHEIDEA GENIALE LASCIARLO PENZOLARE COSÌ, CERTO CHE È VERAMENTEPICCINO, MHMMM IL DIVERTIMENO È ASSICURATO- non realizzai subitosembrava che le leccornie che Fausta aveva preparato noninteressassero le ospiti più di quel tanto, le puttane eranotutte attorno al palloncino ad ammirarmi ed ad ammirare cosa ladirettrice mi stesse facendo. Sania stava spiegando di come miaveva seviziato, Renata si divertiva ad ascoltarla e mentre lofaceva m'aveva preso le gambe con le sue enormi mani e ora miobbligava alternativamente le gambe in avanti e indietro, lasadica portava un paio di guanti in pelle, la mia sensazione eraindescrivibile e piena di terrore, infatti un suo movimento falsomi poteva squartare in due dal bacino al collo, poi s'avvicinòdicendomi -TU CACCOLA CHE NON SEI ALTRO NON IMMAGINI NEMMENO COSAT'ASPETTA.- poi rivolgendosi a Fausta le chiese -AH E LEI NON ÈANCORA ARRIVATA? Fausta -ARRIVA, ARRIVA MI HA TELEFONATO PRIMA,HA UN POCO DI RITARDO E PRIMA PASSA DA CASA...VUOLE FARSI BELLAPER LUI. - io li non capivo chi dovesse ancora arrivare, erano giàin quattro ed erano tutte gigantesche poi Renata si girò da me emi disse -NON TI PREOCCUPARE, QUESTA SERA NON TI ANNOI EHEH, MAORA VOGLIO DARTI UNA BELLA LECCATA..SLURP SLURP...MHMMM, SEIVERAMENTE MORBIDO, PERÒ CERTO CHE TUA MOGLIE, COME SI CHIAMASARA NON È VERO?- io risposi -SI, SI SARA, MA NON APPENA LO SAPRÀVI DENUCIERÀ PER ABUSI TUTTE E QUANTE BASTARDE.- scoppiò unafragorosa risata, e Renata aggiunse -SEI PATETICO, TI STAVODICENDO CHE SARA È FORTUNATA, CHISSÀ QUANTI BEI GIOCHINI TI AVRÀGIA FATTO? NON È VERO? EHEHEH.- la serata stava trascorrendo ele ospiti a turno si deliziavano alternativamente a torturarmi ea gustare i manicaretti di Fausta.
Dopo un ora abbondante suonò ilcampanello, finalmente avrei potevo vedere chi fosse cosìinteressato a me, io però davo di spalle, infatti ero appesoancora al palloncino e da solo mi era impossibile orientarmi,cercai con la tesa di guardare, ma non era facile, in quel mentresenti solo Fausta a parlare, non appena l'ospite entrò in salaecheggiò -OHHHH, MA..- evidentemente la sorpresa non dovevaessere solo per me, le uniche ad non esserlo erano Fausta eRenata, non sentii ancora parlare questo ospite, ad un trattovenni avvolto da una mano che mi girò di 180 gradi, sgranai gliocchi, allibito, non potevo crederci, l'ospite misterioso eraSara mia moglie, io le chiesi -MA COSA..FAI QUI, AIUTAMI, TIPREGO, È COMINCIATO TUTTO CON SANIA..POI LEI MI..HA PORTATO INUFFICIO, E MI HA CONSEGNATO A FAUSTA E POI...- Saratranquillamente rispose -SSSCH, SILENZIO, LO SO GIÀ COSA TI ÈSUCCESSO, L'AVEVO PREVISTO, L'UNICA PEDINA CHE NON AVEVO PREVISTOÈ RENATA.- io allibito, serrato nella ciclopica morsa di miamoglie dissi -MA COME? NON CAPISCO....PREVISTO COSA?....
- Sara sorridendo e muovendo leggermentela mano disse -SILENZIO, È SUBITO FATTO A SPIEGARE, MA PRIMADEVO FARTI UNA PREMESSA, IO LO SO CHE IL MONDO FEMMINILE TI ÈSEMPRE PIACIUTO, ANCHE DA DOPO SPOSATO, LE CORNA NON ME LE HAIFATTE SOLO CON SANIA E QUESTO LO SAI BENISSIMO, E L'HO SEMPRESOSPETTATO, FINCHÈ UN GIORNO NON LA INCONTRAI..- io ero semprepiù sbalordito non fiatavo intanto Sara continuava -ANCORA PRIMACHE SI TRASFERÌ NELLA NOSTRA PALAZZINA, E MENTRE TU TI STAVIRIMPICCIOLENDO SEMPRE DI PIÙ, ALLORA NON SAPEVAMO SE TI SARESTIFERMATO OPPURE NO, IN OGNI CASO SANIA FORSE PER VENDICARSI DA UNTORTO SUBITO, MI RACCONTÒ TUTTO QUELLO CHE FECI CON LEI E CON LEALTRE,SAI CREDO CHE LEI SPIFFERÒ TUTTO PER FARTELA PAGARE, SIPERCHÉ TU LE DONNE LE HAI SEMPRE TRATTATE COSÌ, SONO SEMPRESTATE DELLE COSE E NON PERSONE...- io cercai di articolarequalche cosa, ma ero sbigottito, intanto Sara continuava la suacronistoria -COSÌ I CAPII CHE RAZZA DI UOMO FOSSI, E ALCUNIGIORNI DOPO LA CHIAMAI E LE TROVAI UN POSTO DI LAVORO PRESSO LAFIDUCIARIA, PROPRIO NELL'OTTICA CHE LEI LENTAMENTE SI FOSSEINTRUFOLATA IN CASA NOSTRA SOTTO LE FALSE SPOGLIE DI AMICA, ERATUTTO CALCOLATO LEI A TUA INSAPUTA SI SAREBBE OFFERTA D'ACCUDIRTIMENTRE IO NON C'ERO, TU NON AVRESTI DETTO NIENTE, SAPENDO CHE SELO AVRESTI FATTO, SANIA T'AVREBBE SPUTTANATO RIVELANDOMI TUTTO, ELI È INIZIATA LA MIA MACCHINAZIONE, INFATTI DI QUESTO NE PARLAICON FAUSTA, CHE PUR DI METTERTI LE MANI ADOSSO, M'AVREBBE DATODEGLI INCARICHI PIÙ IMPORTANTI, E MEGLIO RETRIBUITI, INCARICHICHE M'AVREBBERO ALLONTANTO DA CASA PER ALCUNI GIORNI, INCARICHICHE MI FANNO MIGLIORARE LA MIA POSIZIONE IN SENO ALLA DITTA, VEDIINVOLONTARIAMENTE ANCHE SANIA È VITTIMA PERCHÉ FOTTENDO TE, HADATO UNA MANO A ME EHEHEH. - io lentamente iniziavo a capire, ilpresentimento che qualcosa non mi quadrava l'avevo già avuto, maora il mosaico si stava delineando chiaramente.
Sara continuò -L'UNICO TASSELLO CHE NONMI TORNA, RIPETO È RENATA LA DIRETTRICE, A LEI NON AVEVO PENSATO...-Renata s'inserì nella discussione -INFATTI, È SANIA CHE MI HATELEFONATO, DICENDOMI CHE FAUSTA SI STAVA DIVERTENDO CON TUOMARITO.- Fausta incazzata si girò di scatto verso Sania -AH SEISTATA TU AD INFORMARLA!- Sania ribadì -SI, SONO STATA IO, NONAPPENA TE LO AVEVO PORTATO COME ACCORDO TU MI HAI MINACCIATO MIHAI TAGLIATO FUORI, E COSÌ, IL RESTO È STORIA..- in un meno chenon si dica s'accese un litigio generale, l'unica immune alladiscussione era Carla spettatrice passiva la quale rivolgendosi ame disse, infatti anche Sara stava discutendo -TRA LE TANTILITIGANTI, IO ME LO GODO, COSA TI POSSO FARE EHEHEHEH, TI POSSOPUNZECCHIARE UN POCO, O FORSE FARTI QUALCHE TAUTAGGIO CON LASIGARETTA, MHMMM VEDERTI GRIDARE, LO SAI CHE MI STO ARRAPPANDO DIBRUTTO..- abbassai lo sguardo e la vidi allargarsi lo spaccodella gonna e infilarsi la mano, evidentemente se la stavatoccando, poi esclamò mentre la discussione alle mie spalleandava avanti -HUUUU È BAGNATISSIMA, VIENI, ASSAPORA- con unaleggera forza m'abbassò con il palloncino attaccato e m'infilòsotto le gambe, si fece buio, ma improvvisamente mi trovaiaddosso la peluria fradicia e poi fui avvolto nelle labbraappiccicaticce, Carla non aveva dimestichezza con il mio corpo lonotai in quanto sbattendomi in qua e in la, la sua ciclopicamorsa si faceva più stretta, io gridai a squarcia gola, Carla mitolse, ma continuava a mantenermi all'altezza della sua vita mifissava, mentre si passava la lingua tra le labbra in modo moltosexy, il mio punto di vista era quasi irreale, mi trovavo davantiad una parete nera di pelle, la gonna, poi un'altra parete neradi cotone, la T-shirt, e poi il viso, la bocca la lingua, senzapossibilità alcuna d'oppormi mi aveva messo in bocca, stavo inbocca a Carla o meglio dal busto in giù, le mie braccias'appoggiavano alle labbra scivolose di Carla, impiastrate dirossetto, mi dimenavo ma ero bloccato dai denti contro la linguamorbida e calda, mi stava succhiando come una caramella.
Dopo alcuni minuti Carla aprì la boccalasciandomi andare a fluttuare per i cazzi mie nel locale. Ladiscussione non accennava a placarsi, Renata allungò al manoafferrandomi e rivolgendosi a Sara disse -MA SARA PERCHÉ TI STAIPREOCCUPANDO, L'ACCORDO CHE HAI FATTO CON FAUSTA LO PUOI FAREBENISSIMO CON ME..- Sara e non solo, ma anche le altre sifermarono a da ascoltarla -E CERTO, SE TU COLLABORI,IO POSSOFARTI AVVANZARE DI CARRIERA E NON SOLO PRESSO LA FIDUCIARIA,INANZITUTTO POSSO MANDARTI ALL'ESTERO A SPESE DELLA MIA HOLDING,NO SO PER PERIODI CHE VARIANO DA ALCUNI MESI FINO A SEI MESI PERVOLTA E IN OGNI CASO LAUTAMENTE PAGATA, MHMM....VEDO CHE LA COSATI STA INTERESSANDO, NON È VERO SARA?- Sara reagì -SI VAIAVANTI, CONTINUA.- io capii io gioco di Renata e le gridai -NOSARA NON ASCOLTARLA È UN RICAT..- non finii la frase perchéRenata continuando il discorso, mi diede una strizzatinamicidiale -SI HAI CAPITO È SEMPRE QUELLO CHE HAI DESIDERATO, MAA TUTTO VI È UN PREZZO, IO NON DO NIENTE A GRATIS, DURANTE LATUA ASSENZA, TUO MARITO RESTA MIO PREZIOSISSIMO OSPITE! COSA NEDICI? ALLETTANTE COME PROPOSTA.- Sara di stucco disse -ALLETTANTEOSEREI DIRE FANTASTICA, MIO MARITO È D'ACCORDO SICURAMENTE...QUANDOINIZIO?- Renata -PER ME ANCHE DA DOMANI, SE ACCETTI, E SEACCETTI, NATURALMENTE TUO MARITO RESTA CON ME DA SUBITO.
- ci fù un mormorio tra Fausta e Sania,evidentemente si sentivano raggirate da parte di Sara, Renata lezittì -SILENZIO VOI DUE, SE NON VOLETE TROVARVI IN STRADA SENZALAVORO.- Sara con il sorriso stampato in volto mi disse -SU DAICARO QUESTO ME LO CONCEDI, UN PO DI TEMPO VIA DA CASA CHE NEDICI, COSÌ TI PUOI SVARIARE CON UN'ALTRA DONNA EHEHEHE, A CHI MIDEVO RIVOLGERE DOMANI?- Renata serrandomi nel suo pugno le allungòun biglietto da visita dicendogli -PRESENTATI QUA DOMANI, CI SARÒANCH'IO COSI RATTIFICHIAMO L'ACCORDO, CIAO A TUTTE CI VEDIAMO.-Si voltò e guadagnò l'uscita, con me bloccato nel suo pugno edil palloncino che ci seguiva, io da quel momento fui consapevoleche per me si stava profilando una vita di schiavitù, nelle manidi una donna ricchissima senza nessuna moralità.
Fine.
[ PART I ] [ PART II ] [ PART III ] [ PART IV ] [ PART V ]
|